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Meno male che Silvio c'e: inno del PDl di Berlusconi, partito democratico della libertà. Video

Andre Vantini scrive l' inno ideale del PdL: "Meno male che Silvio c'e". Fans della CdL in bisibilio al rieccheggio delle note della canzone. Edoardo Sanguineti però, la critica

Redazione MyTag.it Redazione di MyTag.it - Sito web autore
Meno male che Silvio c'e: inno del PDl di Berlusconi, partito democratico della libertà. Video

Potrebbe essere quello di Andrea Vantini l' inno ufficiale del nuovo Partito delle Libertà, capeggiato da Berlusconi. Intitolato "Menomale che Silvio c'è" è stato frutto di improvvisa ispirazione: il cantautore era sul divano di casa a guardare una puntata del celebre e criticato show di attualità di Michele Santoro, Sciuscià, quando, di fronte all' ennesima critica infondata all' operato di Berlusconi, spiega lo stesso Vantini, le parole della futura canzone hanno iniziato a sgorgargli in mente, fino alla stesura completa, in seguito musicata. Era il 2002, e fino poco tempo fa, però, la canzoncina non riusciva a giungere ai timpani del Cavaliere, così che finì nel dimenticatoio. Fino a Martedì scorso, quando Berlusconi, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, al termine della trasmissione ha fatto ascoltare la canzone ai fans affollati sotto palazzo Grazioli. Come spiega lo stesso Vantini, non si tratta ancora dell' inno ufficiale, non sen'è parlato, e forse di questo mai se ne parlerà, ma rimane la grande soddisfazione del 37enne cantautore.

La canzone mostra una propaganda politica non certo nascosta tra le righe, con Vantini che la interpreta con forza e decisione, inseguendo gli accordi di chitarra: «Canto così/ con quella forza/ Che ha solamente/ Chi non conta niente/ Presidente questo è per te/ Menomale che Silvio c’èèèè».

Tra i primi a commentare la canzone c'è il poeta genovese Edoardo Sanguineti, a cui non è piaciuto: «Orribile. Già l’inno di Forza Italia, quello scritto da Berlusconi in persona, era tremendo. Ma questo qui non lo augurerei alle orecchie del mio peggior nemico. Il problema, ahimè, è che questi jingle possiedono la seduzione infantile della pubblicità e con la loro persuasione occulta agiscono nell’inconscio delle anime semplici restando inchiodati alla memoria» Infine scherza: «Io mi auguro che Berlusconi lo adotti come inno ufficiale, sarebbe proprio un ottimo deterrente al voto»

Autore: Redazione MyTag.it

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