La Nuova Zelanda ha difeso la controversa versione della danza di guerra maori haka eseguita dagli All Blacks prima degli incontri, dopo che dalla nazionale australiana di rugby erano giunte critiche per il fatto che la danza si concluda con un gesto che mima il taglio della gola ritenuto poco adatto ad un evento sportivo.
''Probabilmente non si tratta di un bel messaggio per i giovani, che di solito imitano le gesta in campo degli All Blacks o di noi Wallabies'', aveva detto John Connolly, il coach dell'Australia. ''Innanzi tutto il gesto non e' rivolto all'avversario, ma interessa gli stessi autori'', ha spiegato Wayne Smith, assistant coach della Nuova Zelanda.
Al quale ha dato man forte il coach Graham Henry. ''Ascoltare le ramanzine di gente che viene da un altro paese e che ci vuole insegnare come compiortarci nel cortile di casa nostra e' davvero irritante. Specialmente se i motivi sono cosi' discutibili'', ha detto Henry. ''Noi non siamo cosi' arroganti da andare a dire loro cosa c'e' che non va nei loro comportamenti''.
Ma la vicenda della nuova haka, introdotta lo scorso anno per il timore che quella tradizionale, la "Ka Mate haka" fosse diventata un po' troppo commerciale, tocca un tasto delicato nei rapporti tra australiani e neozelandesi.
Nelle settimane scorse infatti una tv australiana ha preso in giro i rugbisti All Blacks e la loro danza rituale, mostrando con un trucco digitale i giocatori All Blacks, compreso l'ex capitano Tana Umaga, che eseguono la haka, con delle borsette da donna ingigantite sulle loro spalle.
Il riferimento è ad un bizzarro incidente avvenuto in maggio, quando Umaga interruppe una rissa in cui erano coinvolti il compagno di squadra Chris Masoe ed uno sconosciuto avventore in un nightclub, picchiando sulla testa il muscoloso Masoe con una borsetta presa da un tavolo, cosa che bloccò il grosso ed emotivo Masoe, che pesa 106 chili, facendolo addirittura finire in lacrime.
Autore: Redazione MyTag.it
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