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Gianluigi Buffon resta alla Juventus

«Ci sono 75 probabilità su cento che io resti in bianconero, fino a poco tempo fa eravamo sotto il 50%, le cose sono proprio cambiate»

Redazione MyTag.it Redazione di MyTag.it - Sito web autore
Gianluigi Buffon resta alla Juventus

Spiazza tutti anche stavolta, Gigi Buffon: «La scelta è quasi fatta, non completamente. Rispetto a due settimane fa, però, qualcosa è cambiato in meglio: se prima la percentuali erano 49 per cento resto alla Juve, 51 vado, adesso sono 75 e 25».

«La mia paura era di non saper affrontare una stagione da comprimario, in carriera non sono stato abituato a perdere due volte di fila e non voglio cominciare ora a farlo. Per questo mi serviva un progetto ambizioso in cui credere, se mi avessero detto: guarda Gigi che lotteremo per salvarci. Beh, allora me ne sarei andato».

«Cinque o sei anni fa, avrei provato invidia. Non l’ho avuta. Ho invece provato gioia e stima, per gente come Maldini, Nesta, Gattuso, Ambrosini, Pirlo, Gilardino, Inzaghi. Vedere giocatori che si abbracciavano, avvertire il senso di appartenenza di un gruppo partito tra mille difficoltà , mi ha fatto pensare. Il valore aggiunto è questo: la stima umana, il rapporto personale. L’importanza di crederci sempre, anche quando non sei favorito. In quei momenti c’è uno zoccolo duro che può farti trionfare. Per questo il loro trionfo è morale. Li stimo e vorrei fare come loro».

Invece par di capire che la società abbia stimolato i nervi giusti. Con la certezza di una campagna acquisti di livello e con la partita del cuore. È successo prima dell’addio di Deschamps: Buffon si è incontrato con Blanc e Cobolli Gigli. In un’ora sotto gli occhi del portiere è sfilata la storia della Juve e la sua.

«Caro Gigi – è stato il plot di quel filmato – sei uno dei tre portieri diventati campioni del mondo vestendo la maglia della Juve, sei tra i primi cinque bianconeri di tutti i tempi, vogliamo fare di te un simbolo».

Che abbiano sfondato il muro dei sentimenti, lo si capisce dalle parole del numero uno azzurro: «Hanno dei progetti giusti e ambiziosi. Ora non voglio fare il prezioso e nemmeno dire che pendono dalle mie labbra, non sarebbe giusto per la storia della Juve, ma questo riavvicinamento è dovuto a sentimenti e convinzione che prima non c’erano».

Autore: Redazione MyTag.it

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