C'è uno spettro che si aggira per l'Europa: è una tassa che l'Unione europea potrebbe prendere in considerazione, e da applicare niente meno che a email e Sms, le forme di comunicazione che hanno fatto la fortuna di Internet e della telefonia cellulare.
In alcuni paesi europei, addirittura, sono stati aperto centri per curare la dipendenza dai messaggini, dal momento che molti ragazzi sembra non ne possano più fare a meno.
I numeri relativi al business a essi legato, però, fanno venire l'acquolina in bocca a tanti: in media, gli sms rappresentano il 60-80% dell’ARPU dati in 20 paesi europei e ne vengono inviati oltre 200 miliardi ogni mese.
La tassa sarebbe di quelle impopolari: l'idea Ue sarebbe di 1.5 centesimi di euro su ogni Sms e di 0.00001 centesimi di euro su ogni email. Non è chiaro infine chi sarebbe responsabile del pagamento della tassa tecnologica, se gli utenti o i service provider.
“Noccioline”, ha detto Lamassoure, l’eurodeputato francese del PPE autore della proposta, “che però moltiplicate per i miliardi di messaggi quotidiani potrebbero portare a entrate immense”.
In Italia, l’idea ha fatto più volte capolino nelle aule della politica, l’ultima volta lo scorso autunno su proposta di alcuni deputati di Alleanza Nazionale, ma è sempre stata bocciata.
Autore: Michele Basso
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