"Anch'io prendevo il mycoren, e perfino in azzurro: ma al tempo non era classificato come doping". E' solo un frammento dell'intervista concessa alla rivista L'Espresso da parte di Fabio Capello, allenatore della Juventus ed ex giocatore della nazionale italiana.
"Nella mia carriera di giocatore e di allenatore ho visto cose che si sono fatte, ma non mi sembra il caso di denunciarle adesso", continua il tecnico friulano. "C'erano medicine che una volta non erano considerate doping e che sono state vietate solo dopo. Il Mycoren, ad esempio, lo prendevano tutti, lo prendevano anch'io, perfino in Nazionale. Ma al tempo non era classificato come doping".
E le denunce di Zeman? "Quando si parla di certe cose - la risposta di Capello - bisogna che uno sia stato testimone diretto oppure che abbia le prove. Non si può parlare per sentito dire".
"Oggi doparsi è più difficile, perché ci sono controlli più severi, anche sul sangue, ma certo il doping è sempre più avanti dell'antidoping''.
Il tecnico bianconero parla anche dell'esperienza romana: ''Ho amato molto Roma, i suoi tramonti e la storia che si respira a ogni angolo. Purtroppo ora posso tornarci molto raramente e con una tutela. Ho lì il mio dentista di fiducia e quando ci vado devo avvisare prima la Digos. Non posso certo camminare per strada da solo o andarmi a prendere un caffè al bar''.
Per quanto riguarda il futuro, il tecnico conferma di voler provare l'esperienza in Inghilterra: "Fra tre anni smetto con le squadre di club, poi vorrei realizzare il sogno che dentro da sempre, l'Inghilterra. Dopodiché posso ritirarmi lontano da tutti, magari a Pantelleria dove ho da poco comprato un dammuso proprio per questo".
Infine parla di se stesso e ribadisce la sua stima in Berlusconi: ''Sono un cattolico praticante, sono contro l'aborto e mi piace Papa Ratzinger. C'era bisogno nella Chiesa di una sterzatina tradizionalista. Berlusconi per me è stato grandissimo come imprenditore, cioè in una posizione dove poteva decidere tutto o quasi. In politica invece è un uomo con le mani legate, ha dovuto accontentare troppa gente e non poteva fare come voleva lui. Comunque lo voterò ancora''.
Autore: Michele Basso
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