Lo scambio illegale di file sul Web, il tanto discusso P2P o File Sharing che
dir si voglia, sembra inarrestabile in tutto il mondo, senza che vi sia legge o
software in grado di bloccarlo definitivamente.
Proprio partendo da questo ragionamento (e facendone altri al limite del buon
senso ma che guarda caso sono già stati fatti e applicati nella nostra cara
Italia) la Stichting Thuiskopie, l'equivalente della SIAE italiana in Olanda, ha
proposto una legge che imporrà ai consumatori il pagamento di una tassa al
momento dell'acquisto di un qualunque lettore Mp3 pari alla somma di 3 euro e 28
centesimi per ogni gigabyte di spazio disponibile sul device acquistato.
Tale proposta di legge, che pare abbia trovato ampi consensi, diverrà effettiva in pochi mesi; se non interverrà l’Unione Europea, saranno alte le probabilità che venga ripresa e "copiata" (mai termini fu più paradossale!) in tutte le nazioni europee, Italia compresa.
Per capire la "gravità" della situazione e delle sue possibili implicazioni facciamo un esempio chiaro e concreto: con questa legge, chiunque comprasse un iPod della Apple, da 60GB di memoria, dovrebbe mettere in conto di aggiungere al prezzo dell’apparecchio altri 196 euro e 80 centesimi di tasse da versare subito in negozio.
Ma da cosa nasce l'intenzione di far pagare una tassa su ogni lettore Mp3 in
commercio?
L'idea si fonda sulla stesse motivazioni che hanno già portato la Siae di casa
nostra a decidere di tassare CD e DVD vergini al momento dell'acquisto, con il
presupposto che chiunque acquisti supporti digitali vergini per memorizzare dati
lo faccia per masterizzare copie di musica e/o film scaricati illegalmente sulla
Rete.
La stessa logica (!) si dovrà applicare, secondo la Stichting Thuiskopie, a
tutti gli acquirenti di lettori Mp3, perchè la maggior parte di essi ascolterà
sicuramente musica pirata.
In realtà tale legge è prima di tutto discriminante, perchè discrimina chi scarica legalmente e a pagamento i suoi MP3 e che, in questo caso, dovrebbe pagare due volte i diritti agli autori e alla case discografiche: una prima volta al momento dell'acquisto del lettore MP3 e una seconda volta quando scaricherà qualunque brano musicale da Store Online come ad esempio iTunes di Apple.
E' da sottolineare che questi centri di download di musica digitale legale
sono sempre più numerosi e utilizzati in tutta Europa, con un numero crescenti
di utenti che preferisce scaricare musica da questi siti web; il tutto grazi al
fatto che per un utente internet "medio" risultano essere più veloci,
efficienti, sicuri e facili da usare rispetto ai network di scambio P2P.
Non si capisce dunque la necessità di una legge che potrebbe avere ripercussioni
sul nascente (e già assai fiorente!) mercato legale della musica digitale in
Rete. Infatti, la reazione di molti utenti potrebbe essere quella di cercare di
scaricare MP3 gratis in rete per evitare di pagare una doppia tassazione
assolutamente ingiusta. Non solo: anche le vendite degli stessi lettori MP3,
attualmente fortemente richiesti, potrebbero avere un brusco stop, con un
effetto negativo a domino per tutto il settore della musica digitale su
Internet.
Una domanda, infine, nasce spontanea: perchè non si è mai pensato di tassare
i Lettori CD, vista la grande quantità di CD contraffati presente in tutta
Europa?
Le risposte possono essere molteplici, ma una ragione di fondo è sicuramente la
mancanza di preparazione culturale nell'affrontare Internet e la rivoluzione
digitale di questi ultimi anni, sia da parte del management delle aziende
discografiche sia da chi gestisce "la cosa pubblica".
Internet, gli MP3, le Pen Drive, gli iPod non sono utilizzati nella vita
quotidiana di ogni giorno, e non sono capiti a fondo dalla nostra classe
dirigente. Fanno paura.
E le cose che fanno paura e non si sanno affrontare... si tassano!
Autore: Marcello Tansini
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